I diari della settimana In primo piano

DIARIO DELLA SETTIMANA DAL 29 SETTEMBRE

“Ho scelto di condividere il senso della fragilità”

“Prima di diventare sindaco, e molto prima che “la crisi migratoria totale” si rivelasse l’evento decisivo della nostra epoca, ho accolto il sogno di riscatto che ho ereditato dalla mia terra. Non conto più gli errori che ho commesso, ma so che non avrei potuto agire altrimenti. Non sono mai stato capace di guardare con gli occhi di chi esclude. Non sopporto i privilegi e le discriminazioni.
Ho scelto di condividere il senso della fragilità esistenziale, delle precarietà quotidiane, del popolo che si muove ai margini delle strade, dei cittadini più deboli, categoria sociale a cui sento con orgoglio di appartenere. Solo unendo le debolezze di tutti si può creare una forza per inseguire il sogno del riscatto delle comunità e della nostra terra. Alla legalità non corrisponde per forza la giustizia. Senza uguaglianza non ci potrà mai essere giustizia. Sullo sfondo dei miei pensieri, dove si incontrano realtà e immaginazione, ho sempre pensato che messaggio evangelico e ideali della sinistra utopica si fondano verso un unico orizzonte.
Con l’accoglienza, Riace aveva dimostrato di avere un’anima, aveva riscoperto la propria identità. Ancora oggi, di tanto in tanto mi viene il sospetto che ci sia stato un disegno per distruggere una realtà che funzionava, come se non si volesse far sapere che accoglienza può voler dire convivenza pacifica, senza paura, senza tensioni, senza scontri, senza doppi fini.”

da: Mimmo Lucano il fuorilegge – Feltrinelli 2020

Diario dal 29 settembre

29 settembre

  • Il manifesto – Clima, Greta ridicolizza i potenti: ora basta con i vostri bla bla bla – alla pre-Cop26 giovani attacco all’ipocrisia dei politici: ci invitate ai vostri summit ma annegate le nostre speranze.

30 settembre

  • il manifesto – «Cibo per tutti, buono e pulito» intervista a Luigi Ciotti – È inaccettabile che un bene primario legato a un bisogno essenziale come quello di nutrirsi sia ridotto a merce. È scandaloso che il dogma del profitto condizioni dei processi vitali e tenga sotto sequestro beni universali indispensabili. Un cibo pulito e di qualità – prodotto da una Terra rispettata e coltivata con amore – deve essere garantito a tutti e a un prezzo equo.
  • Avvenire – Nel Trapanese, brucia il ghetto di Campobello: due giorni fa, Omar, 37 anni originario del Senegal, è morto nell’incendio del ghetto che a Campobello di Mazara ospita i braccianti per la raccolta delle olive. Un’altra morte annunciata, un’altra morte di malaccoglienza e sfruttamento. Naufragi nel Mediterraneo e naufragio del diritto sui nostri territori:

1 ottobre

  •  il manifesto – Mimmo Lucano: «Mi trattano come un criminale mafioso» intervista a Mimmo Lucano – È una condanna abnorme. Non ci posso credere. Mi hanno persino interdetto dai pubblici uffici per cinque anni. Così tutte le mie prospettive politiche, le speranze, sono crollate. Da questo processo emerge un profilo completamente opposto a quel che sono io nella realtà. Non sono un delinquente. Mi trattano come un mafioso.
  • Costituente Terra – Un mare di vergogna di Luigi Ferrajoli – La vergogna consiste anzitutto nelle innumerevoli violazioni del diritto internazionale e dei diritti fondamentali stabiliti nella nostra Costituzione e nella Carta europea dei diritti in tema di libertà personale, di diritto d’asilo, di divieto di respingimenti collettivi e di dovere di soccorso in mare. Ma c’è un’altra vergogna, forse ancor più grave perché in grado di minare le basi sociali della nostra democrazia. Essa consiste nel discredito e nella squalificazione, fino alla criminalizzazione, dell’impegno civile, morale e politico di quanti salvano in mare la vita di migranti che tentano di raggiungere il nostro Paese e di chi si batte in difesa dei loro diritti e della loro dignità di persone. Questa seconda vergogna è contenuta anche nella sentenza di Locri. Sappiamo benissimo che rientra nella discrezionalità dei giudici sia l’interpretazione delle leggi, sia l’accertamento e la valutazione dei fatti e delle prove, sia la determinazione della misura della pena. Era dunque ben possibile una pronuncia diversa, quanto meno nella durata della pena, che è stata quasi il doppio di quella già incredibilmente e scandalosamente alta richiesta dal pubblico ministero. I codici penali prevedono attenuanti e aggravanti per meglio connotare ciascun fatto sottoposto al giudizio. Per esempio, l’articolo 62, n. 1 del nostro codice penale prevede l’attenuante consistente nell’“aver agito per motivi di particolare valore morale o sociale”: circostanza indubitabile nei comportamenti di Mimmo Lucano ma clamorosamente ignorata dalla sentenza dei giudici di Locri.
    La verità è che ci troviamo di fronte a un eccesso, a un surplus di volontà punitiva, che non si spiega se non con l’intento di pronunciare una sentenza esemplare diretta a penalizzare l’accoglienza dei migranti.
  • il manifesto – Mimmo Lucano colpevole di reato di umanità di Tonino Perna – Con questa sentenza il tribunale di Locri inserisce, di fatto se non di diritto, il «reato d’umanità» nel panorama giuridico del nostro paese, creando un precedente inquietante. È un ennesimo segnale che ci mostra la crisi profonda che attraversa la nostra magistratura, e quindi le istituzioni democratiche.
  • Il foglio – La condanna di Mimmo Lucano è il totale ripudio del buon senso di Adriano Sofri
  • La Stampa – Processo offensivo sentenza abnorme La giustizia scollegata dalla realtà che trasforma l’accoglienza in reato di Luigi Manconi – Si può temere che dietro questa sentenza possa esservi una certa concezione ideologica destinata a sanzionare la politica dell’accoglienza come interpretata da Lucano e dai suoi sodali. E a penalizzare quel diritto al soccorso che costituisce il fondamento stesso dell’intero sistema dei diritti universali della persona.

2 ottobre

  • ASGI Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione – Criminalizzare la solidarietà significa tradire la Costituzione – sconcerto per la condanna e la palese sproporzione delle pene inflitte, il 30 settembre 2021, dal Tribunale di Locri nei confronti di vari imputati, tra i quali l’ex sindaco di Riace Domenico Lucano, per fatti legati alla gestione del sistema di accoglienza a Riace fino al 2017.
  • Domani – Mimmo Lucano, una condanna grande quanto la speranza che uccide di Roberta De Monticelli – non c’è dubbio che l’enormità di questa condanna è semplicemente proporzionale all’enormità della speranza che uccide. In tutti noi che vediamo l’insufficienza – questa sì, criminogena – dell’accoglienza senza integrazione.
  • La Stampa – Punizione sovranista, tra burocrazia ottusa e legalismo meschino di Donatella Di Cesare – La sentenza di Locri è una ferita inferta alla giustizia e un’offesa per tutti i cittadini a cui sta oggi rispondere. Mimmo Lucano non è un fuorilegge, ma un cittadino esemplare che ha sempre agito per il bene comune e per gli altri.
  • La Stampa – Ora ammanettate anche il pontefice di Wim Wenders – “Non sarebbe meno ridicolo vedere in manette Papa Francesco”
  • il manifesto – Gli ermellini e i «briganti» della Calabria di Carmine Fotia – Si è purtroppo fatta strada una cultura giustizialista che criminalizza l’accoglienza trasformando migliaia di volontari in potenziali criminali e militanti politici come Mimmo Lucano in pericolosi delinquenti.
  • il manifesto – Un cattivo servizio alla causa della giustizia di Massimo Villone – Dai fatti noti, Lucano ha tenuto comportamenti che un sindaco prudente avrebbe evitato. Una condanna era possibile, e una piena assoluzione forse difficile da prevedere. Ma un medesimo fatto può avere qualificazioni giuridiche diverse, mentre possono essere riconosciute o meno attenuanti, ad esempio per motivi di particolare valore morale o sociale. Qui cominciamo a percepire una distanza dalla sentenza di Locri
  • Avvenire – Lucano, Dolci e Calamandrei di Eugenio Mazzarella – «Il pubblico ministero ha detto che i giudici non devono tenere conto delle ‘correnti di pensiero’. Ma che cosa sono le leggi se non esse stesse delle correnti di pensiero? Se non fossero questo non sarebbero che carta morta. E invece le leggi sono vive perché dentro queste formule bisogna far circolare il pensiero del nostro tempo, lasciarci entrare l’aria che respiriamo, metterci dentro i nostri propositi, le nostre speranze, il nostro sangue, il nostro pianto. Altrimenti, le leggi non restano che formule vuote, pregevoli giochi da legulei; affinché diventino sante esse vanno riempite con la nostra volontà». Così arringava Piero Calamandrei, il 30 marzo 1956 davanti al Tribunale penale di Palermo, in difesa di Danilo Dolci promotore di uno «sciopero all’incontrario» nelle campagne di Partinico di disoccupati messisi a lavorare su una strada comunale abbandonata, cui era seguito un duro intervento repressivo

3 ottobre

  • Lampedusa – Giornata della Memoria e dell’accoglienza – sono passati otto anni dalla strage di 368 migranti al largo di Lampedusa. Lampedusa memoria delle tragedie, impegno fraterno, corridoi umanitari. È una prassi quotidiana che si rafforza ogni giorno nella presenza comune al molo Favoloro. In questi giorni sull’isola sono arrivate anche le madri tunisine artefici della “Coperta della memoria” di cui ogni “mattonella” ricorda una persona scomparsa.
  • Avvenire – Migranti salvati e “deportati” Il dramma fra Tunisia e Libia di Nello Scavo – I più fortunati tentano di sopravvivere tra la sabbia e i sassi senza quasi più acqua né cibo in una zona desertica al confine tra Tunisia e Libia. Il loro “salvataggio” si è infatti concluso con la deportazione in mezzo al niente. Agli altri è andata peggio: sono stati consegnati ai trafficanti libici. È accaduto lunedì scorso… Non sarebbe la prima volta.
  • il manifesto – Arrestiamo umani – Libia, blitz contro i migranti. Il Governo ne rinchiude 4.000 In manette anche donne e bambini. L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati: uso spropositato della forza.
  •  il manifesto – 100 subsahariani catturati in mare e deportati oltre il confine libico
  • il manifesto – Rotta canaria – continuano i viaggi dei disperati che lasciano le coste dell’Africa occidentale per raggiungere l’arcipelago spagnolo delle Canarie. Una rotta migratoria pericolosissima, 62 morti negli ultimi tre giorni.
  • Vergognosi cori razzisti allo stadio di Firenze

5 ottobre

  • Avvenire – Quei bimbi tra i tir sono schegge di Dio di Marina Corradi – Quanto disperato dev’essere un bambino per avventurarsi sotto a un Tir, fra ingranaggi adunchi e cigolanti, correre per aggrapparsi a una sporgenza e rannicchiarcisi dentro, nel buio, nel veleno del gas? Avviene ogni giorno a Torkham, al confine fra Pakistan e Afghanistan. E in quanti altri posti nel mondo?
  • Avvenire – «In Libia crimini di guerra» di Nello Scavo – La denuncia della missione d’inchiesta indipendente dell’Onu: è stato violato il diritto umanitario Migranti, richiedenti asilo, rifugiati e prigionieri sottoposti a violenza sessuale. Un rapporto mette in evidenza crimini come omicidio, tortura, riduzione in schiavitù, esecuzioni extragiudiziali e stupri e stupri di gruppo.