La Stampa – L’ipocrisia dei “controlli rafforzati” intervista a Gianfranco Schiavone – Dietro le espressioni burocratiche di facciata si nascondono attività finanziate perché certi Paesi si tengano il maggior numero di persone possibile, non c’è nessuna forma di controllo sui fondi o sui progetti. Il decreto flussi in realtà è una regolarizzazione di rapporti di lavoro già instaurati in nero. I corridoi umanitari sono solo programmi di privati, su questo tipo di ingressi la politica è inerte.
6 luglio
La Stampa – Deportazioni e violenze contro i profughi “Bambini costretti a bere acqua di mare” di Mattia Ferrari – Ai migranti, a tutti i poveri, non viene riconosciuto il diritto ad essere soggetti: si discute di loro, ma non con loro. E anziché scelte coraggiose (come quelle delle ong nel Mediterraneo) si sceglie la strada della violenza, sia quella fisica, che quella simbolica e sottile, perpetrata con visioni del mondo che impediscono una piena emancipazione (i migranti, le donne, le persone Lgbtqi+…).
La Stampa – “Solo quando la polizia picchia arabi e neri lo Stato francese si fa sentire nelle banlieue” intervista a Tahar Ben Jelloun – Tahar Ben Jelloun è infelice, per questa sua Francia dov’è arrivato 52 anni fa e dove adesso trova «difficile vivere». La sua memoria storica ci aiuta a capire questa terribile esplosione di violenza. «Ci vuole un’immensa politica di rinnovamento urbano per cambiare l’habitat che oggi crea delinquenza. E investire sull’istruzione. Non basta la buona volontà di molte associazioni».
9 luglio
Avvenire – «Le stragi in mare, una vergogna» di Nello Scavo – Lampedusa, la sofferta lettera-esortazione di papa Francesco a 10 anni dal suo viaggio a Lampedusa. «La morte di innocenti in cerca di una esistenza più serena, lontano da guerre e violenze, è un grido doloroso e assordante che non può lasciarci indifferenti. È la vergogna di una società che non sa più piangere».
21 luglio
Avvenire – Mamma e figlia morte nel deserto – L’orrore delle violenze e delle deportazioni che stanno subendo i migranti subsahariani, gli africani con la pelle nera, in Tunisia. Abbandonati nel deserto, senza acqua né cibo, pochi sopravvivono.
ASGI – Memorandum Ue-Tunisia: l’Ue sottoscrive rastrellamenti, deportazioni illegali e violenze contro i migranti – La firma del Memorandum ratifica la complicità dell’Unione europea con le violente politiche tunisine nei confronti delle persone migranti e avviene in totale spregio delle norme e dei principi che vincolano la stessa Ue – L’UE finanzia un regime che ha cancellato le garanzie democratiche al proprio interno.
24 luglio
Pressenza – Le “prigioni galleggianti”, una nave prigione per la prima accoglienza nel Regno Unito – – Intervista a Tigs Louis-Puttick, fondatrice dell’ONG Reclaim The Sea, arrestata nei giorni scorsi durante una protesta. Fanno discutere in UK, e non solo, le “prigioni galleggianti” volute fortemente dal Primo Ministro britannico Rishi Sunak e il Ministro dell’Interno Suella Braverman – consentirà al Governo di risparmiare sui costi dell’accoglienza
Pressenza – Migranti e ‘Piano Mattei’ – La montagna ha partorito un topo. La tanto propagandata “conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni”, con il tanto annunciato “piano Mattei”, si è conclusa col nulla di fatto.
25 luglio
Avvenire – «No agli accordi della vergogna» di Daniela Fassini – Le Ong contro il recente Memorandum siglato tra la Tunisia e l’Europa e quelli con Libia ed Egitto. Sono “accordi della vergogna”, in cui manca il rispetto dei diritti umani. Contro-narrazione rispetto alla Conferenza organizzata a Roma con i principali Paesi africani che affacciano sul Mediterraneo da parte delle Ong e dei disperati che fuggono dalle violenze e dalle torture.
Avvenire – Libia, dossier Onu: guardacoste collusi e in rete con i trafficanti di Nello Scavo – La filiera del contrabbando di uomini coinvolge istituzioni e criminalità. Un sistema integrato che da una parte finge di assecondare le richieste europee per fermare i flussi migratori, e dall’altro lo alimenta alzando il prezzo che le cancellerie devono versare ai trafficanti attraverso i loro prestanome nelle istituzioni.
26 luglio
Assemblea antirazzista Vicofaro: Il sindaco di Pistoia ordina lo sgombero ma la parrocchia resterà un faro di umanità. L’indifferenza e l’insensibilità dell’amministrazione sono lampanti. Vicofaro ha svolto per tanti anni con impegno instancabile un servizio prezioso alla cittadinanza, agendo responsabilmente in supplenza di chi dovrebbe farsi carico di proposte e azioni concrete e invece da anni nulla fa per assolvere i suoi compiti istituzionali. aver aperto le porte dell’edificio della chiesa parrocchiale, dopo aver messo a disposizione tutte le altre infrastrutture della parrocchia, è stata una decisione coraggiosa e sofferta, quasi ultima trincea di resistenza, per non respingere nessuno degli “ultimi” che hanno bussato alla sua porta con la voce della disperazione. Don Biancalani: «Disobbedirò anche a costo di doverne affrontare le conseguenze penali»
27 luglio
Avvenire – I migranti mandati a morire nel deserto di Nello Scavo – Stessa latitudine, stessa fine. Gli accordi Italia-Ue-Tunisia hanno un effetto visibile: dietro promesse di denaro e agevolazioni, Tunisi allontana migranti e profughi abbandonandoli nell’inferno arido. L’importante è che non provino a raggiungere le coste europee. Respinti e scartati, senza neanche una via d’uscita.
La Stampa – Fati Dosso, Marie e le nostre colpe di Mattia Ferrari – Hanno finalmente un volto, un nome e una storia. E sono solo alcune tra le vittime di questi giorni uccise in seguito alla deportazione delle milizie tunisine. La crisi migratoria è complessa, ma non è vero che non ci siano soluzioni. Lo si è visto nel contro-vertice di domenica a Roma, organizzato da Mediterranea e Refugees in Libya. Costruire fraternità anche coinvolgendo i movimenti popolari.
28 luglio
Pressenza – Migranti: centinaia di migranti lasciati nel deserto al confine tra Libia e Tunisia di Anbamed – Il mondo guarda dall’altra parte. Ci sono centinaia di migranti subsahariani abbandonati al confine tra Libia e Tunisia. Sono stati spinti dalla polizia tunisina all’area di confine, ma non vengono ammessi ad entrare in Libia. 140 di loro sono accampati…
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