Diritto di migrare, diritto di restare
Il Memorandum Italia-Libia va abolito, modifiche impossibili. Appello e invito ad agire subito.
Sono passati oltre 5 anni dalla firma del memorandum di intesa tra Italia e Libia. Per tutto questo tempo, nei lager libici, è stata continua la violazione dei diritti umani e abusi ai danni di migranti e rifugiati, tra cui uccisioni illegali, torture e altri maltrattamenti, stupri e altre violenze sessuali, detenzione arbitraria a tempo indefinito in condizioni crudeli e inumane e lavoro forzato. Nonostante questo, l’Italia continua a fornire supporto materiale e perseguire politiche migratorie che permettono ai guardacoste libici di intercettare uomini, donne e bambini che cercano di scappare alla ricerca di salvezza attraversando il mar Mediterraneo. Oltre 85 mila persone sono state intercettate in mare e riportate in Libia. Il memorandum di intesa tra Italia e Libia deve essere cancellato immediatamente e comunque prima che si rinnovi automaticamente per altri tre anni. Assemblea permanente “Diritto di migrare. Diritto di restare”
Diario dal 1° Agosto
- 1° agosto La Stampa – Se la convivenza nasce con il lavoro di Luigi Manconi – Oggi il discorso pubblico sull’immigrazione è solo colpevolizzante e stigmatizzante. Eppure, all’economia italiana i lavoratori stranieri servono (e danno un contributo alla ricchezza nazionale pari a 9-10 punti di Pil). Allora occorre una strategia culturale e politica che metta al centro i bisogni materiali di italiani deboli e stranieri deboli che possano convivere pacificamente insieme.
- 2 agosto il manifesto – La Corte Ue: No alla persecuzione delle navi Ong di Giansandro Merli – Controlli e fermi amministrativi legittimi solo in casi eccezionali. Smentita la tesi italiana sulle certificazioni Sar. Ora la palla passa al Tar siciliano. Nessun commento dalla guardia costiera. Sea-Watch: «La sentenza è una chiara vittoria per il soccorso in mare. Le nostre navi sono state bloccate in porto per decisioni arbitrarie e pretestuose»
Human Rights Watch – Libia: il drone anti-migranti di Frontex – il drone-velivolo ha un ruolo cruciale nell’individuazione dei battelli in prossimità delle coste libiche: Frontex trasmette infatti i dati raccolti dal drone alle autorità libiche. - 3 agosto Avvenire – Appello delle Ong: senza navi UE rischio nuove stragi di migranti – l’Ue crei una flotta di soccorso nel Mediterraneo. Sos Mediterranée, Msf e Sea-Watch richiedono con urgenza l’avvio di un’attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale gestita a livello europeo per prevenire ulteriori morti. In cinque giorni, la Geo Barents, nave Sar di Msf, e la Ocean Viking, nave di Sos Mediterranée in partnership con la Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, hanno soccorso sedici imbarcazioni in difficoltà.
4 agosto
- Finalmente! Dopo 8 giorni di attesa, assegnato il porto di Taranto per lo sbarco dei 659 superstiti a bordo della nave Geo Barents
6 agosto
- il manifesto – È tornato Stranamore di Fabrizio Tonello – Un paese nucleare è in guerra, altri parlano di atomiche tattiche, centrali nucleari sono sulla linea di tiro… E oggi sono 77 anni da Hiroshima. Ricordare la prima volta in cui l’atomica è stata usata su obiettivi civili non è un dovere di memoria e di pietà ma una meditazione obbligatoria sul presente, sull’infinita capacità di male dei potenti e sull’amara realtà del possibile uso di armi atomiche in un conflitto armato.
- Avvenire – Basta slogan incendiari Immigrazione realtà e propaganda di Maurizio Ambrosini – Accoglienza ucraini, rifiuto di altri rifugiati, da alcuni rivendicata la scelta di chiusura dei porti… Invece la missione di un grande Paese democratico è quella di organizzare un’accoglienza responsabile e dignitosa, trasformando i profughi anche in risorsa per il proprio futuro.
- Adista Sgni Nuovi – Frontiere – Mentre siamo costretti ad assistere alla ripresa della più volgare propaganda sulla pelle dei migranti, le frontiere europee continuano ad esser teatro di drammi indicibili e incalcolabili. A est, un video ufficiale della Turchia ha ripreso una nave della Guardia costiera greca che opera un respingimento di migranti dalla rotta per Rodi al Marmaris, sulla costa turca. Secondo l’Istituto dei difensori civici turchi, sarebbero più di 40.000 i migranti respinti dalla Grecia dal 2020 a oggi. E giungono notizie di profughi attesi sul confine turco/greco del fiume Evros picchiati, fatti cadere nel fiume e lasciati annegare anche da uomini con la divisa della polizia greca, e di donne e bambini presi e deportati su un’isola nel fiume stesso. Al tempo stesso è stato reso noto che la Turchia ha respinto più di 500 profughi afghani verso il loro Paese di provenienza nonostante la loro condizione di vulnerabilità estrema.
- Adista Segni Nuovi – A Trieste la “Piazza del mondo”, dove Linea d’Ombra assiste i profughi della Rotta balcanica che arrivano in condizioni gravissime, è spesso presidiata da forze dell’ordine e questo scoraggia la sosta anche a chi ne avrebbe molto bisogno.
7 agosto
- Avvenire – Dal caso al destino Anders e le vite migranti di Roberto Righetto – Günther Anders ebreo esule, marito di Hannah Arendt, in un saggio del 1962 appena tradotto col titolo “L’emigrante” sottolinea l’irriducibilità delle mille esperienze di un espatriato in un unico resoconto biografico. Il rapporto tra la patria cui si è dovuto rinunciare e la nuova esistenza nel luogo di approdo. Un tema molto attuale.
- Medici senza frontiere denuncia un allarmante e ripetuto uso della violenza da parte delle autorità di Budapest. Bambini migranti pestati dalla polizia al confine tra Ungheria e Serbia. Pubblicato un rapporto in cui emerge il ripetuto uso della violenza al confine tra Ungheria e Serbia con gravi ferite e fratture per dissuadere le persone dal chiedere asilo.
9 agosto
- Altreconomia – La Bosnia rimpatria i primi due migranti in Pakistan. Un “banco di prova” per l’ingresso nell’Ue – Il 31 luglio con un volo di linea il governo di Sarajevo ha soddisfatto le richieste delle istituzioni europee: l’obiettivo è esternalizzare anche le espulsioni. E promette accordi di riammissione con Afghanistan, Siria e Bangladesh: l’ennesimo colpo al diritto d’asilo
10 agosto
- Volere la luna – Turchia. Un genocidio all’ombra della Nato di Laura Schrader – Erdogan ha ufficialmente presentato il progetto dell’occupazione militare di parte del Rojava (l’Occidente del Grande Kurdistan) in Siria allo scopo di eliminare la sua popolazione, di cancellare ogni traccia di storia, cultura, religione e di insediare arabi fondamentalisti sunniti. Dall’aprile scorso compie assassinii con droni (circa 200 vittime), mirando in particolare alle combattenti kurde più importanti che si sono distinte nella guerra contro l’Isis. Un altro Stato sovrano, l’Irak, è aggredito. La Turchia da mesi bombarda con aerei, droni e artiglieria pesante i territori kurdi oltre il confine turco-iracheno, con vittime civili anche tra i rifugiati nei campi-profughi e la devastazione di ospedali, colture agricole, chiese cattoliche e templi yazidi. La complicità dell’Occidente e in particolare della Nato si è manifestata con il Memorandum Trilaterale tra Turchia, Finlandia e Svezia firmato il 28 giugno scorso a Madrid. L’accordo prevede il consenso della Turchia all’ingresso nella Nato dei due Paesi nordici in cambio della loro cooperazione nella persecuzione del PKK, delle unità di difesa YPG e YPJ e del partito PYD.
- Medici senza frontiere – Grecia, Samos: le persone giunte sull’isola in gommone raccontano respingimenti e violenze. La paura di essere trovati dalle autorità spinge alcune persone a rimanere nascoste nella boscaglia per diversi giorni, senza cibo né acqua.
- Internazionale – Cipro: Il paese diviso in due che attira sempre più rifugiati. oltre ai reticolati che spuntano ovunque – e che rendono Nicosia l’unica capitale al mondo divisa da un confine – non lontano dal centro ci sono altri muri. Basta raggiungere il sobborgo di Kokkinotrimithia, a una mezz’ora d’auto, per trovarsi davanti al campo di Pournara, centro di prima accoglienza e registrazione per i richiedenti asilo. Ogni giorno una cinquantina di migranti entrano a Pournara, mentre altri aspettano fuori dalla porta il loro turno essere registrati ed entrare nel sistema. Arrivano dalla Repubblica Democratica del Congo, dalla Siria, dalla Nigeria, dal Camerun, dall’Afghanistan, dalla Somalia, dal Bangladesh, dal Pakistan.
- ASGI – Appello ai candidati – 11 misure concrete – La nuova legislatura deve avere il coraggio di riformare le norme del diritto dell’immigrazione, dell’asilo e della cittadinanza, adeguandole alle attuali esigenze della società. Questi i punti:
1) Non rinnovare l’accordo Italia Libia del 2017 che scadrà a novembre 2022
2) Introdurre effettivi canali di ingresso in Italia
3) Riformare l’amministrazione pubblica che si occupa di persone straniere
4) Garantire il rispetto del principio di non discriminazione e parità di trattamento
5) Garantire processi equi e unitari a tutte le persone straniere
6) Riformare la legge sulla cittadinanza e sul diritto di voto
7) Assicurare l’effettivo esercizio del diritto di asilo
8) Tutelare le vittime di tratta, violenza e grave sfruttamento lavorativo
9) Impegnarsi per effettive e razionali riforme del diritto dell’Unione europea
10) Attuare una profonda revisione della normativa in materia di espulsioni e chiudere i CPR
11) Modificare la disciplina penale del favoreggiamento dell’ingresso irregolare, in modo da far
cessare la criminalizzazione della solidarietà ai migranti.
11 agosto
- Avvenire – Naufragio nell’Egeo, oltre 50 dispersi Il sogno spezzato di salvarsi in Italia – I dati dell’Oim fanno rabbrividire. La tragedia dei naufragi sembra non avere fine. Sono almeno 50 i dispersi nell’ultimo grande naufragio avvenuto nel Mediterraneo, ma le speranze di trovarli in vita sono praticamente nulle. La strage è avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì nel mar Egeo, al largo dell’isola di Karpathos, tra Rodi e Creta. Il barcone era partito dalle coste turche di Antalya due giorni prima.
- Avvenire – A Edirne, lungo la “rotta impossibile” L’Europa chiusa da un muro di violenza di Francesca Ghirardelli – Picchiati, umiliati, derubati di tutto: il racconto dei migranti intrappolati tra Turchia e Grecia, che provano a scappare via terra. E non ce la fanno. Da aprile Yassine ci ha provato tre volte. In tutte e tre è stato picchiato. Ora negli occhi ha l’espressione di chi non si spiega tanta violenza, incredulo che quella sia l’Europa. I poliziotti bulgari e greci si accaniscono contro chi cerca un futuro: pestaggi, umiliazioni e furti degli oggetti personali. «Ci hanno picchiato senza ragione, alcuni ridevano»
13 agosto
- Avvenire – Nella baraccopoli sotto il cavalcavia. «Così a Crotone si vive senza diritti “Sono gli effetti dei cosiddetti decreti sicurezza che fanno finire per strada tanti immigrati. O nei ghetti, come la baraccopoli di Crotone, “sotto al ponte” la chiamano, perché è sorta da anni sotto un lungo cavalcavia, a poche centinaia di metri dalla stazione. Tutti lavorano in nero, perché senza permesso di soggiorno non hanno neanche la residenza. E senza residenza non possono neanche avere un contratto regolare. Ci spostiamo poi a Isola di Capo Rizzuto, dove si trova il grande Cara di Sant’Anna. Qui continua il mercato delle braccia. Il Cara attualmente ospita circa 700 immigrati (ma è arrivato anche a 1.300). Ogni mattina alle 8 ne escono un centinaio per andare a lavorare. Fanno due notti fuori, soprattutto in grandi capannoni abbandonanti, e poi rientrano perché dopo tre giorni si perde il diritto all’accoglienza. Restano una notte nel Cara e ricominciano. Fanno così per poter andare all’alba (quando il Cara è chiuso) nei luoghi di “arruolamento” dei caporali.
- Avvenire – Botte e minacce, i braccianti calpestati: Il caso di Beauty, picchiata perché chiedeva la paga, in Calabria sta diventando la normalità – A un lavapiatti fanno un contratto da 700 euro al mese ma poi gliene danno solo 500. Dovrebbe lavorare 4 ore e invece ne fa almeno il doppio.
- Avvenire – Nuovi Sos dal mare – Sea Eye4 a Pozzallo
- Adista – Mediterranea Saving Humans – A Leopoli migliaia di profughi in fuga dalla guerra dormono in strada, con il freddo diventerà un dramma. La missione di Med care di Mediterranea Saving Humans.
16 agosto
- Il fatto quotidiano – Usa: nuovo record di arresti al confine con il Messico: fermati più di 1,8 milioni di migranti.
- Europa Today – Diritto di migrare, diritto di restare – Il Marocco come la Turchia e come la Libia: dall’Ue 500 milioni di euro per controllare i suoi confini e riprendersi i suoi cittadini sbarcati in Europa irregolarmente. Dopo il massacro del 24 giugno (37 morti e decine di feriti), quando la polizia di frontiera marocchina a Melilla ha reagito con violenza estrema al tentativo di attraversamento del confine spagnolo da parte di circa duemila profughi subsahariani, il premio a Rabat con 500 milioni di euro per la gestione delle frontiere. Un nuovo tassello della strategia sul contrasto all’immigrazione illegale, che punta su accordi con i Paesi di frontiera e del vicinato. Da qui al 2027, ci sono circa 8 miliardi a disposizione all’interno di un apposito fondo, lo Strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale.
17 agosto
- La Stampa – Quei trapper razzisti a caccia del nemico nero Attenti al soffio del razzismo di Karima Moual – «Ti ammazziamo perché sei nero». Parole accompagnate da una violenza inaudita contro un uomo di 41 anni, un operaio di origine nigeriana che ha la sola colpa di avere la pelle nera. Neri da ammazzare perché neri. Attenti al soffio del razzismo, in Italia stia scorrendo sempre più velocemente e indisturbato un po’ ovunque.
19 agosto
- La Stampa – Io medico e quegli insulti razzisti in corsia È stata la violenza più feroce della mia vita – intervista a Andi Nganso, medico di pronto soccorso – Lignano Sabbiadoro, 4 di notte tra il 16 e il 17 agosto: «In ospedale negri all’arrembaggio. Una laurea da voi costa 500 dollari, pezzente. Preferivo due costole rotte in più che un negro come dottore». «Non toccarmi, mi trasmetti le malattie». «Se lo sa Zaia ti elimina» Avvenire – Diritto di migrare, diritto di restare – Migranti, arrivi e respingimenti di Daniela Fassini – Un maxi-peschereccio alla deriva al largo delle coste calabresi: 430 persone sono state soccorse dalla Guardia costiera. Intanto proseguono i respingimenti illegali della cosiddetta guardia costiera libica. A documentare quello che avviene nel Mediterraneo sono ancora una volta le Ong. L’ultimo caso documentato è quello di Sea Watch. «Una barca in pericolo nella zona di ricerca e soccorso maltese, Malta si rifiuta di soccorrere, la cosiddetta Guardia Costiera libica intercetta le persone. Entrambi violano il diritto internazionale. Autorità che si rifiutano di soccorrere e libici che riportano i migranti nei loro centri di detenzione.
20 agosto
- Avvenire – Alarm Phone: “Nessuna notizia del barcone con 80 persone partito dalla Libia. Temiamo per le loro vite”
23 agosto
- Open migration – Ancora diritti negati in Grecia: tra sgomberi e discriminazioni. La polizia greca ha dato il via allo sgombero nel campo profughi di Eleonas, ad Atene, nonostante migranti e rifugiati da settimane protestassero contro il trasferimento.
24 agosto
- Linea d’ombra – Arrivano notizie agghiaccianti dal Regno Unito, che pare voler mettere un segnalatore GPS alla caviglia di ogni persona migrante in modo da controllarne gli spostamenti.
Pressenza – Kenya, rischi per i migranti LGBTQ+ nel campo profughi di Kakuma: il Parlamento Europeo deve intervenire!
25 agosto
- È la notte tra il 24 e il 25 agosto del 1989, in una baracca-dormitorio nel Casertano che ospita 29 migranti fa irruzione un gruppo di persone a volto coperto che intima la consegna dei contanti. Alcuni cedono i pochi averi, guadagnati in mesi di lavoro sottopagato nei campi, altri si rifiutano con veemenza. Così, uno dei rapinatori colpisce il 29enne Bol Yansen con un calcio di pistola alla testa e il gesto provoca immediatamente una reazione dei braccianti. I rapinatori sparano due colpi che raggiungono i sudafricani #JerryMasslo e Kirago Antony Yrugo. Quest’ultimo riuscirà a sopravvivere, mentre Masslo morirà.
- L’Essenziale – I minori incriminati per traffico di esseri umani – L’hanno arrestato e messo in carcere perché ha guidato il barcone che lo ha portato in Italia insieme a un centinaio di altre persone in fuga dalla Libia. Eppure Saidu Bangura non capisce perché lo hanno messo in prigione una volta sbarcato in Italia: in fondo ha fatto sì che tutti si salvassero. Non si sa quanti siano i minorenni che, come Bangura e Ousaineu, negli ultimi anni sono stati arrestati, processati e a volte condannati in Italia per aver guidato imbarcazioni che trasportavano migranti irregolari. “Molti di quei ragazzi erano semplici pescatori”, spiega Elvira Iovine del Centro Astalli di Catania, volontaria al carcere minorile. “Conoscevano il mare e sapevano guidare la barca”. “Gli veniva affidato un ruolo da leader nell’imbarcazione”.. Dice Saidu Bangura: “Non sapevo che fosse un crimine” Sì, il barchino lo guidavo “Che altro potevo fare? Cercavo di salvarmi la vita. Di salvarci la vita”
26 agosto
- Volere la luna – Blocco navale, naufragio morale di Domenico Gallo – Quando si pretende di arrestare la navigazione di natanti stracarichi e in condizioni di sicurezza precarie, il naufragio è una conseguenza scontata. La pretesa di bloccare il flusso di profughi che provengono in maggioranza dalle coste della Libia è sempre stata oggetto di una politica muscolare in palese violazione degli obblighi del diritto internazionale, Colpisce che un programma così palesemente criminoso, e così atrocemente disumano, venga promesso al popolo italiano per ottenere più consenso dagli elettori.
- Il manifesto – Anche sui migranti si gioca la partita sulla democrazia di Filippo Miraglia – Su immigrazione, diritto d’asilo e razzismo, l’autunno quest’anno di preannuncia non già caldo, come in altri tempi, quanto piuttosto asfissiante e pericoloso per un ritorno al passato di cui davvero non sentiamo il bisogno.
27 agosto
- Linea d’Ombra – A Trieste la “Piazza del mondo” – “Noi di Linea d’Ombra dobbiamo dire chiaramente una cosa. Se le ‘autorità’, prefettura e comune, hanno accettato di chiudere un occhio sui migranti in transito e di aprire in misura limitata i locali gestiti da S. Martino al campo e da Caritas il merito va prevalentemente al lavoro di quasi tre anni di Linea d’Ombra e alla sua notorietà che ha reso difficile e controproducente lo sgombero di piazza Libertà auspicato dal sindaco di Trieste”.
- Vicofaro – Dopo gli attacchi dell’amministrazione di Pistoia nei confronti dell’esperienza di accoglienza di Vicofaro portata avanti da Don Massimo Biancalani, il movimento civile Umani per r-esistere lancia un’iniziativa di solidarietà: Vicofaro non è un problema, è una realtà da sostenere e accompagnare.
29 agosto
- Altreconomia – Wonderful world, a Parma l’accoglienza si apre alla città – La struttura gestita dal Ciac era stata inaugurata nel 2019 per accogliere i richiedenti asilo finiti per strada a causa dei “Decreti Salvini”. Attualmente accoglie circa 250 tra migranti forzati all’interno di appartamenti diffusi sul territorio di tutta la provincia – organizza laboratori e iniziative rivolte alla cittadinanza. E da settembre accoglierà anche viaggiatori solidali che vogliono scoprire un’esperienza di accoglienza diversa.
- Il fatto quotidiano – Lampedusa, la lettera aperta di un medico dell’hotspot. “le migrazioni non sono tema da campagna elettorale. Non c’è alcuna invasione”
31 agosto
- La Stampa – Blocchi e decreti sicurezza i “patrioti” contro i migranti di Karima Moual – . Salvini grida ai Clandestini Zero, Meloni risponde con un bel Blocco Navale. Intanto c’è un piano europeo per accelerare i rimpatri verso Bangladesh e Pakistan. Sono poi stati finalizzati i mandati ad operare per Frontex con Senegal e Mauritania, importanti Paesi di origine e transito per la rotta mediterranea; su quest’ultima sono stati avviati interventi lungo le rotte del Mediterraneo centrale e occidentale, con risorse dell’Ue e degli Stati Membri. Questo è il lavoro iniziato per affrontare la questione migrazione a livello europeo e grazie al governo Draghi.
- Medici senza frontiere – Lituania: la detenzione prolungata, discriminatoria e crudele dei migranti deve finire. MSF denuncia la detenzione prolungata e le discriminazioni sistematiche in Lituania dei richiedenti asilo