A poca distanza dall’Isola dei Conigli, a qualche miglio dal porto di Lampedusa, 368 persone perdono la vita. Scesero sull’isola i potenti di tutto il mondo e dissero: “Mai più”. Il Mediterraneo continua ad accogliere le sue vittime, in questi 9 anni, oltre 25 mila.
“Quando ho aperto quei sacchi, con 368 cadaveri, la cosa che mi è rimasta impressa e, che mi resterà per tutta la vita, è quello di aver visto in quei sacchi tanti bambini vestiti a festa: con le treccine, con i vestitini, con le scarpette. Le mamme li avevano preparati per dire: i nostri bambini sono come i vostri.” «Da quella terribile notte, i pianti, le voci, lo strazio e il silenzio dei sopravvissuti mi perseguitano. Possiamo fermare questo massacro solo in un modo: con un cambiamento radicale della politica di immigrazione e accoglienza. Facciamolo insieme in nome dell’uomo». Pietro Bartolo
Diario dal 1° ottobre
3 ottobre
- Avvenire – Migranti, studenti e associazioni a Lampedusa ricordano la strage di Daniela Fassini – ‘Giornata della memoria’: un’occasione per onorare le 368 persone morte nel tragico naufragio al largo di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e per ricordare le oltre 24.000 persone che da allora hanno perso la vita nel tentativo disperato di trovare sicurezza e protezione in Europa. Ma le traversate nel Mediterraneo proseguono e così anche nuovi allarmi.
- La Stampa – Mediterraneo il cimitero del mondo di Domenico Quirico – Ci sono parole che non possiamo più pronunciare. Una di queste è accoglienza. Nel 2013 il naufragio del 3 ottobre al largo di Lampedusa era una notizia. Oggi «i barconi» continuano ad affondare nelle «brevi» redazionali di poche righe. Le cause perse non interessano. Nel Mediterraneo, senza cerimonie e discorsi, abbiamo seppellito la libertà e la sacralità dell’individuo.
- Il manifesto – Nove anni dopo Lampedusa ricorda la strage più grande. Da allora 25mila morti di Giansandro Merli – Ma oltre le parole di circostanza delle istituzioni restano i numeri (25 mila morti da allora). Stati costieri e Ue si sono disinteressati delle vittime del mare e ostacolano le Ong. La Sea-Watch 3 nuovamente fermata con l’accusa di aver salvato troppe persone.
Ma celebrare il 3 ottobre non basta. I morti in mare non si fermano. Oggi, 75 migranti eritrei annegati al largo della Libia. Ormai le notizie sui migranti riguardano quasi esclusivamente, nuove stragi in mare.
7 ottobre
- Avvenire -Tre naufragi in una sola giornata La strage delle donne abbandonate – Si aggiungono così altri nomi al lungo elenco di esseri umani abbandonati al destino nel Mediterraneo, e resta scolpita nella mente dei soccorritori l’immagine dei migranti che si aggrappano agli scogli nel disperato tentativo di salvarsi la vita.
- Avvenire – Spagna, morto di sete su un barcone alla deriva: in tasca Abdou aveva richiesta d’asilo. La tragedia al largo delle Canarie: 4 migranti trovati morti. In Libia i trafficanti sparano su un barcone in partenza: 15 vittime.
- Il manifesto – Strage di donne in Grecia – Doppio naufragio davanti alle coste greche, delle 22 vittime 16 sono donne provenienti dall’Africa. Il solito scaricabarile di responsabilità tra Atene e Ankara. Naufragio anche al largo della Tunisia con tre morti e 14 dispersi.
10 ottobre
- La Stampa – Migranti L’anatema del Papa di Domenico Agasso – «L’esclusione dei migranti è schifosa, è peccaminosa è criminale». Mai il Papa era arrivato a parole così dure come quelle pronunciate ieri. «Li mandiamo via, nei lager dove sono sfruttati e venduti come schiavi. E quelli che sono capaci di entrare, li riceviamo come fratelli o li sfruttiamo?».
13 ottobre
- il manifesto – Né rifugiati né richiedenti asilo: il limbo dei cristiani iracheni in Giordania. Senza status legale sono costretti a restare anni, anche se Amman era solo una tappa del loro viaggio. Tornare indietro non si può e a distanza di anni ora si sentono intrappolati. Impossibile avere contratti di lavoro e le spese per il cibo, salute e scuola sono insostenibili.
- Mediterranea Saving Humans – la nave Geo Barents, su segnalazione di Alarm Phone ha soccorso 122 persone in pericolo, tra cui più di 90 minori a bordo di un gommone poco prima che collassasse.
15 ottobre
- Il 2 novembre scade il termine per evitare il tacito rinnovo del memorandum Italia-Libia – Giornata di mobilitazione internazionale organizzata da Abolish Frontex contro il rinnovo.
- Inferno Libia: migranti e cittadini locali vittime di torture e uccisioni illegali – 581 uccisioni illegali avvenute nel paese dal 2020 a marzo 2022 sono state documentate da un nuovo report del Libyan Anti-torture Network. – Violenze estreme e torture si ripetono nei centri di detenzione libici a Tripoli e nella regione occidentale della Libia, dove vengono rinchiusi i migranti in attesa di prendere il mare per raggiungere l’Europa, oppure dove vengono detenuti una volta riportati indietro dalle motovedette della cosiddetta Guardia costiera libica. Le vittime sono sia migranti, sia cittadini libici.
18 ottobre
- Avvenire – Migranti, la “rotta turca” è trascurata dall’informazione: costituisce il 23 per cento di tutti gli immigrati sbarcati dall’inizio dell’anno, quelli giunti sulle coste calabresi.
- Avvenire – Episodi di razzismo sui campi di calcio contro giovanissimi giocatori A Gallarate un 15enne di origine marocchina apostrofato come “negretto” dall’allenatore avversario. A Villasanta un altro ragazzino “invitato” a tornare a casa a “mangiare banane”. Paola Egonu (pallavolista) ha detto riferendosi agli odiosi commenti razzisti: Quel continuo negare identità, è stancante. Il razzismo spesso ti sfinisce. Toglie energia.
- Il manifesto – Migranti nudi abbandonati al confine greco. Novantadue migranti, tra i quali anche sei bambini, trovati nudi e feriti sulla sponda greca dell’Evros, il fiume che segna il confine tra Turchia e Grecia.
19 ottobre
- Avvenire – Respingimenti dei migranti e irregolarità, Strasburgo “processa” Frontex. ’Europarlamento boccia il bilancio dell’agenzia per le frontiere esterne dell’Ue. «Non è riuscita a proteggere i diritti fondamentali dei migranti». Gravi le irregolarità contestate. Lo stop è stato approvato con 345 sì, 284 no. Contrario alla bocciatura il gruppo dei Conservatori comprendente i deputati di Fratelli d’Italia e Lega.
20 ottobre
- Domani – Malta respinge i migranti sotto gli occhi delle Ong inascoltate in Europa. Respinti 23 migranti e portati con la forza in Egitto. Il 26 settembre i naufraghi soccorsi da un mercantile non sono stati fatti sbarcare né a La Valletta né in Italia, i porti più vicini. Alarm Phone, Mediterranea Saving Humans, Medici senza frontiere e Sea Watch chiedono che ci siano conseguenze per le palesi violazioni del diritto marittimo e internazionale da parte di Malta.
- Il manifesto – Lo scandalo di Frontex, scoperchiato dal parlamento europeo di Pietro Bartolo, Pierfrancesco Majorino, Massimiliano Smeriglio – Frontex è uno scandalo a lungo lautamente tutelato, con sponsor notevoli fra Capi di Stato e di Governo, come tra i membri della Commissione europea. Modificare gli intenti di base passando dalla “protezione delle frontiere” al salvataggio delle vite in mare e magari tornare a discutere di corridoi umanitari.
- Avvenire – Morti di stenti in mare: il racconto del naufragio “fantasma” dello scorso 3 ottobre – Nel racconto dei superstiti l’odissea di 75 migranti eritrei che hanno perso la vita al largo della Libia: la fuga dal Tigrai, l’incontro con i trafficanti di esseri umani, le violenze e gli stupri, il viaggio della disperazione. I ricatti dei superboss che mercanteggiano vite umane dal Corno d’Africa.
I volti delle vittime del naufragio
21 ottobre
- Avvenire – Lampedusa, due bimbi morti ustionati su barcone. Hanno uno e due anni, sono un bimbo e una bimba, le vittime della nuova tragedia accaduta al largo di Lampedusa. I piccoli, che erano su un barcone carico di migranti diretto verso le coste siciliane, sono deceduti a causa di gravissime ustioni dopo una forte esplosione. Dispersa in mare una donna. Assegnato il porto di Taranto alla nave di soccorso Geo Barents con 293 migranti a bordo di cui 146 minori.
22 ottobre
- La Stampa Con la Tunisia come con la Libia dalla Ue la stessa politica cinica di Giorgia Linardi – l’Ue offre a Tunisi soldi e mezzi per attuare anche lì la stessa cinica politica adottata con Libia e Turchia: stati-barattolo, dove arginare le persone che fuggono da conflitti o povertà, causati da uno sfruttamento scellerato da parte europea delle risorse nei Paesi di origine di migranti e rifugiati.
25 ottobre
- Avvenire – Migranti, i naufragi e i soccorsi Salvini rimette le Ong nel mirino di Daniela Fassini – Due navi umanitarie, Ocean Viking e Humanity One, che si trovano al largo della Libia con a bordo complessivamente 118 migranti soccorsi si dovranno ora confrontare con la nuova “linea” per un porto sicuro. Salvini sottolinea che la competenza sulla Guardia costiera resta nelle sue mani. Msf: «In mare si continua a morire e questo è semplicemente inaccettabile».
26 ottobre
- La Stampa I decreti flussi vanno trasformati di Luigi Manconi – Oggi l’Italia ha bisogno, come il pane, di molti immigrati. L’attuale sistema dei flussi non funziona, anche per carenza di programmazione e incapacità di gestione. La grande questione sociale, politica, culturale dell’immigrazione è stata ridotta alle dimensioni meschine della voluttà di rivalsa di un Salvini qualsiasi.
27 ottobre
- Pressenza – Fuoco concentrico sulle ONG di Fulvio Vassallo – Le navi delle ONG continuano a riempire il vuoto lasciato dagli Stati nel Mediterraneo centrale. Mentre le autorità italiane vietano l’ingresso nelle acque territoriali per lo sbarco dei naufraghi sulla base di interpretazioni erronee del diritto internazionale, i libici minacciano di sparare razzi sugli aerei della società civile che con i loro avvistamenti salvano vite e documentano i respingimenti illegali delegati alla sedicente Guardia costiera libica.
- La Stampa – “Abbiamo il dovere di salvarli il governo non può fermarci Salvini? Pensi al suo processo” intervista a Till Rummenhohl – Il responsabile delle operazioni della SOS Humanity: «La legge è dalla nostra parte. Il divieto di entrare nelle acque territoriali sarebbe una violazione del diritto internazionale e italiano. Salvini è ancora sotto processo per le sue misure di qualche anno fa che sono costate la vita a migliaia di persone».
- Avvenire – Verso il rinnovo del memorandum. Per ordine dei boss libici di Nello Scavo – Nonostante appelli e denunce di Onu e Corte dell’Aja, l’Italia si appresta a confermare l’intesa con Tripoli. Ultimatum a colpi di barconi. Nessun negoziato sui diritti umani. E “Bija” viene premiato.
28 ottobre
- La Stampa “Dal ministro vecchia retorica in Libia un sistema criminale” intervista a Riccardo Noury Le politiche migratorie messe in campo finora dal nostro Paese sono state «un fallimento», soprattutto negli accordi con la Libia, da cui partono ancora oggi la maggior parte dei migranti. Servirebbe pretendere dalla Libia che le persone escano da quelle prigioni dove accadono crimini inenarrabili. E garantire percorsi legali e sicuri alle persone che cercano asilo politico.
- Il manifesto – Italia più ricca grazie agli stranieri, che però sono sempre più poveri. DOSSIER IDOS. La precarietà lavorativa e le limitate occasioni di inclusione sociale fanno sì che il tasso di povertà assoluta della popolazione straniera sia quattro volte superiore a quello italiano. Riguarda 1.6 milioni di persone, quasi 100 mila in più rispetto al 2020.
- Avvenire – Piantedosi come Salvini: stop alle navi delle Ong con i decreti sicurezza. Piantedosi come Salvini: stop alle navi delle Ong con i decreti sicurezza.
Mediterranea Saving Humans – Casarini: blocco navi illegale, da Piantedosi propaganda. Il neoministro tenta di imporre violazioni di convenzioni internazionali e gravi crimini contro l’umanità. Stop al memorandum Italia-Libia
29 ottobre
- Avvenire – Continuano i soccorsi in mare (e l’attesa di un porto in Italia) – Sbarchi a Lampedusa, mentre nel Mediterraneo oltre 800 migranti presi a bordo dalle navi delle Ong aspettano un porto. Il Viminale insiste: tocca agli Stati di cui le navi portano la bandiera a muoversi. L’Ue avvisa: «Le persone siano portate in salvo il più rapidamente possibile». Ipotesi Ue di ricollocamenti per 10mila profughi all’anno.
- Avvenire – Un altro detenuto suicida. Aveva rubato un paio di cuffiette – Un giovane di 22 anni di origini gambiane si è impiccato in cella alle Vallette di Torino, dove si trovava per il furto di due cuffiette audio. È la vittima numero 72 dall’inizio dell’anno nei penitenziari del nostro Paese. Una tragedia infinita che richiede interventi immediati.
30 ottobre
- Il manifesto – Il Viminale fa lo gnorri, mille persone sulle navi Ong attendono un porto. «Non è bloccando le navi in mare che si affronta il fenomeno migratorio – ha detto Vincenzo Campo, sindaco di Pantelleria – Così si gioca solo con la vita delle persone. Se poi su quelle navi ci sono bimbi e donne, magari incinte, credo che tutti dovremmo provare una profonda vergogna. Al neo governo Meloni dico di smetterla con questo teatrino»
- il Sole 24 Ore – I neri come cavie – se l’esperimento è infame e razzista – Scienza criminale. A Tuskegee in Alabama USA, centinaia di afroamericani analfabeti non furono curate dalla sifilide per 40 anni per studiare l’evoluzione della malattia. Si è svolto dal 1932 al 1972. A 600 uomini di colore, poveri e analfabeti, fu chiesto di sottoporsi ad accertamenti diagnostici periodici con la promessa del trasporto gratuito all’ospedale, nonché pasti caldi, cure e di funerali a spese del governo. Ai medici interessavano i 399 soggetti affetti da sifilide, che non furono informati della loro condizione, né curati. A conclusione dell’esperimento 28 uomini erano morti direttamente di sifilide e 100 per complicazioni associate alla malattia.
31 ottobre
- La Stampa – Le urla di Abdul torturato in quel lager chiamato Libia di Domenico Quirico – In fondo Abdul non è nemmeno un migrante, si è fermato prima, è niente. È finito nel setaccio che abbiamo preparato per quelli come lui, oggetti senza valore in sé ma che si possono far fruttare. Sta sperimentando la soluzione che abbiamo inventata dall’altra parte del mare per risolvere il problema della migrazione, quella che ci dà fastidio, perché arriva da quell’insopportabile, puzzolente Sud del mondo.