L’indifferenza non è mai neutralità: è sempre complicità. Sì, l’indifferenza non è solo passività, è sempre pavido supporto alla violenza.
Enzo Bianchi
L’uso politico dei rifugiati
Afghanistan, una crisi migratoria che non ci sarà. Governi, partiti, giornali, strumentalizzano la paura di un’ondata di profughi, ma i dati sui flussi migratori del passato e di oggi negano che ciò avvenga. Secondo l’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr), la gran parte (il 90%) delle persone costrette a lasciare le proprie abitazioni, si spostano in altre località del proprio Paese o nei Paesi confinanti. Così avviene da sempre, in Africa, in Medio Oriente ed in ogni parte del mondo. Nel caso dell’Afghanistan, in Pakistan e Iran. Per arrivare in Europa le persone devono affrontare viaggi che possono durare anni, vittime di trafficanti senza scrupoli con rischi e violenze di ogni tipo. Inoltre, avere i soldi necessari per pagare i trafficanti, tanti soldi che soltanto pochi possiedono. A tutto ciò si aggiunga la politica europea di esternalizzazione delle proprie frontiere con la costruzione di campi di detenzione e muri per impedire l’arrivo in Europa. Turchia e Libia i casi più mostruosi. Per cui chi parla di ondate di migranti in arrivo in Europa, è in malafede, sa bene che non è vero. Rileggiamo la lettera scritta il 20 agosto da Caterina Cirri al quotidiano La Repubblica, lettera non pubblicata.
“Deploro l’uso del tutto scorretto del vostro mezzo d’informazione riguardo la tragedia afghana: titoli come quelli allegati servono solo a orientare l’opinione pubblica verso la solita menzogna dell’invasione dei profughi che NON ESISTE. Secondo voi lo 0,05% della popolazione europea (500 milioni di persone contro 250.000 paventati profughi), costituisce un’ONDATA? Ditemi secondo la vostra coscienza giornalistica, se l’Europa può solo lontanamente “avere paura” di siffatta onda, piuttosto che, come è suo DOVERE, se non vogliamo trasformare Ginevra e tutti i nostri principi dei quali ci vantiamo in carta straccia, debba cominciare da SUBITO ad aprire corridoi umanitari? La gente va educata, il sentimento delle persone guidato e correttamente informato. E’ una vergogna che anche voi scriviate secondo la più bassa pancia salviniana. Questi luoghi comuni nefasti che aizzano il razzismo vi sono entrati ormai nel DNA. Ma siete GIORNALISTI, onorate la vostra penna.”
Caterina Cirri
Diario dal 12 agosto
12 agosto
- UNHCR Agenzia ONU per i rifugiati – Con la pagella in tasca: nuovo “corridoio umanitario” per piccoli rifugiati. Coinvolti 35 ragazzi del Niger tra i 15 e i 17 anni, che riceveranno un visto per continuare gli studi in Italia. La “pagella” sarà un canale di accesso in Italia regolare e sicuro: i minori potranno così continuare a studiare senza rischiare la vita nel Mediterraneo. Il progetto promosso da Intersos e Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, è riconosciuto dai ministeri dell’Interno, degli Esteri e del Lavoro, e dal Comune di Torino. L’iniziativa ricorda la storia tragica del ragazzino proveniente dal Mali morto annegato nel naufragio del 18.4.2015 e ritrovato con la pagella cucita nella giacca: era il suo passaporto per l’Europa, perché aveva bei voti, ma purtroppo l’Europa non l’ha mai raggiunta.
20 agosto
- UNHCR Agenzia ONU per i rifugiati – il 2020 è stato l’anno che ha fatto registrare il più elevato numero di sempre di rifugiati rohingya, soprattutto donne e bambini, morti nel corso di viaggi attraverso il golfo del Bengala e il mare delle Andamane. I rifugiati sono vittime di abusi ad opera dei trafficanti e abbandonati su imbarcazioni inadatte alla navigazione.
24 agosto
- Sea Watch – 11 barche con moltissime persone a bordo sono state avvistate ieri dal nostro aereo Moonbird. Molte di loro sono state respinte illegalmente in Libia. Il velivolo ha poi avvistato 6 barche vuote, e non sappiamo cosa sia successo alle persone che erano a bordo,
27 agosto
- Sea Watch – 16 persone in grave pericolo.- il nostro aereo Seabird ha avvistato un barchino ribaltatosi. 11 persone sono risalite sulla chiglia mentre 5 sono in acqua. Abbiamo lanciato may dayrelay, contattato le navi Asso 25 e 30 nelle vicinanze senza ottenere alcuna risposta. Serve intervenire subito
- Avvenire – Ceuta, i ritorni restano bloccati. Espulsioni collettive forzate senza le garanzie previste dalla Convenzione internazionale del diritti del bambino, per la Procura di Ceuta che ha bloccato i rimpatri di 800 adolescenti (vedi notizia nel diario del 13.8)
- Avvenire – I dimenticati nelle baracche di Ragusa. I minori, le vere vittima. Lavorano nelle serre tutta la giornata e non possono andare a scuola.
- il manifesto – Qatar, “cause naturali” per la morte di migranti stroncati da caldo e lavoro.
- il Venerdì di Tomaso Montanari – Negli occhi di Enea la disperazione di ogni profugo -MATTIA PRETI Fuga di Enea da Troia. È il destino dei profughi, cioè l’unico frutto sicuro di ogni guerra: non importa se proclamata giusta, santa, necessaria. Enea, fondatore della stirpe romana, è un profugo in fuga dalla guerra, uno che arriva in Italia su un barcone battuto dai venti e da mille tormenti. «Povero, ignoto, io vago fra i luoghi deserti di Libia / dall’Europa … respinto» (Eneide -I, 384-385): quanti profughi, quanti migranti africani potrebbero dire esattamente le stesse parole, oggi. Respinti perché poveri e ignoti da quella stessa Europa che spalanca le sue porte ai ricchi e famosi. Costretti a vagare tra i deserti e le prigioni orribili della Libia, finanziate anche con le nostre tasse, da governi privi di scrupolo, come quello italiano. Secondo il mito egli tornava a casa, perché la stirpe troiana derivava da Dardano, figlio di Giove e mitico abitante del Lazio: siamo meticci da sempre, frutto di un gioco di incroci, di una rete di migrazioni, di partenze e ritorni. Oggi gli Enea afghani fuggono da Kabul. Ma precipitano dalle ruote dei nostri aerei occidentali: aggrappati fino all’ultimo all’illusione che fossimo lì per aiutarli a costruire la loro democrazia. E invece — come sempre, come ai tempi remoti della caduta di Troia — era solo una guerra di conquista e vendetta. Chiunque abbia voluto, votato, finanziato quella guerra assurda e sbagliata è colpevole.
29 agosto
- L’Osservatore Romano – Nel ghetto dei migranti dove manca tutto ma non la dignità – Mi chiamo Raimondo, ho 30 anni, sono pugliese, appassionato alla questione migratoria perché credo nell’appartenenza all’umana famiglia, perché non credo che siamo tutti uguali davanti alla legge, ma tutti figli dell’unico Padre. In questa estate 2021 ho deciso di farmi un regalo: andare a conoscere ciò di cui tutti sanno qui, ma di cui nessuno parla, perché andare lì è pericoloso
- il manifesto – Maxi sbarco a Lampedusa. «Li hanno torturati» – «Alcune persone avevano i segni di ferri incandescenti applicati sulla pelle, altre cicatrici da colpi di arma da fuoco e ustioni di vario tipo. In genere questi problemi emergono dopo, ma stavolta in tanti, appena scesi sul molo, ci hanno raccontato di aver subito violenze e torture»
30 agosto
- il fatto quotidiano – Foibe, verità e menzogne dietro la canea delle destre di Tomaso Montanari – Aveva visto bene Paolo Rumiz, che nel 2009 scrisse: “Senza onestà la memoria resta zoppa, e il Giorno del Ricordo potrà creare tensioni ancora a lungo. A meno che non sia proprio questo che si vuole”
- Caminando Fronteras – Ancora una tragedia sulla rotta migratoria tra l’Africa occidentale e le isole Canarie: sono morte 29 persone tra cui 7 bambini.
31 agosto
- il manifesto – La rotta ionica- salentina di Giansandro Merli – Nel Salento i migranti arrivano a bordo di velieri o pescherecci, attraversando lo Ionio. Dall’inizio dell’anno ne sono approdati 1.359. Gente dell’est, tra cui molti afghani.
Sabato 4 settembre Rete Radié Resch – 28a Marcia per la Giustizia
Sabato 4 Settembre 2021 alle ore 20.30 Causa Covid 19 ci troviamo direttamente in Piazza Risorgimento a Quarrata (Pistoia)
sul tema: Grido della Terra, Grido dei Poveri
interverranno:
- don Luigi CIOTTI, fondatore del Gruppo Abele e di LIBERA
- Antonietta POTENTE, teologa
- Mohamed BA, senegale, attore e scrittore
- Aboubakar SOUMAHORO, italo-ivoriano, sindacalista della Lega dei Braccianti
- don Mattia FERRARI, cappellano a bordo della nave Mediterranea
- Un rappresentante sindacale della fabbrica GKN di Campi Bisenzio (FI) la quale ha subito 422 licenziamenti collettivi via mail il 9 luglio scorso.