dal 23 al 27 febbraio l’Incontro dei Vescovi e Sindaci del Mediterraneo
Non ci aspettavamo molto dal forum sul Mediterraneo organizzato pomposamente nel nome di Giorgio La Pira, ancor meno da quando abbiamo saputo che membro del comitato scientifico e uno dei relatori sarà Marco Minniti, artefice del famigerato accordo Italia -Libia del 2017 e, attualmente, presidente della fondazione istituita da Leonardo spa, la maggiore industria di armi in Italia. Ci dica il Sindaco Nardella cosa vede in comune tra Giorgio La Pira e Marco Minniti. Tra la costruzione della pace e la vendita di armamenti, tra la parola che riconcilia e fare accordi per respingere richieste di aiuto.
Ciò nonostante, non possiamo non augurarci che dall’incontro Mediterraneo, escano proposte concrete per promuovere una maggior partecipazione democratica in ogni Paese, per il riconoscimento dei diritti umani sanciti dalle Organizzazioni internazionali a ogni individuo, per progetti, iniziative che mirino alla salvaguardia dell’ambiente, alla pacificazione e alla convivenza, al rispetto delle culture e delle religioni.
Aspettiamo, parole chiare contro la politica europea della chiusura delle frontiere, contro muri, reticolati, eretti per impedire il transito di persone e favorire i rimpatri. Alzare muri e barriere non serve assolutamente a fermare le migrazioni, serve solo a renderle pericolose. È illusorio pensare di arrestare le migrazioni presidiando le frontiere. I soli effetti prodotti da barriere visibili e invisibili sono patimenti, violenze, torture, e, per tante persone, la morte.
Aspettiamo che sia chiesta la revoca immediata dell’accordo stipulato dall’Italia con la Libia. Continuamente arrivano testimonianze degli orrori commessi nei “lager” libici e notizie di intercettazione nel Mediterraneo di migranti che tentano di raggiungere l’Europa e sono invece ricondotti dalle guardie libiche in quei centri di tortura. Tanti respingimenti e violenze si verificano anche alla frontiera fra Grecia e Turchia. Ugualmente da revocare sono gli accordi stipulati dall’Europa con la Turchia.
Aspettiamo proposte concrete per Il diritto alla mobilità delle persone che cercano in Europa salvezza dalle guerre e possibilità di sopravvivenza dalla miseria, favorendo corridoi umanitari e accesso alla protezione internazionale, programmi di accoglienza e di inserimento, sociale e lavorativo, adeguati alle dimensioni delle migrazioni.
Diario dal 17.2.2022
17 febbraio
- Carta di Roma L’epidemia dell’odio: nell’ultimo anno 1.379 aggressioni razziste, omotransfobiche, antisemite. Pugni, calci, insulti. Gli episodi sono in forte aumento rispetto al 2020 e a farla da padrone sono le violenze fisiche. al primo posto le persone aggredite per motivi etnico-razziali: il 2021 ha registrato 709 casi rispetto ai 545 del 2020. Di queste 499 vittime sono straniere. Seguono poi le persone aggredite per il “colore della pelle” (137), a cui vengono rivolti insulti che ricalcano un copione rigido e caro al vocabolario razzista: «negro di merda», «marocchino di merda», «clandestino», «vattene», «ritorna da dove sei venuto». Parole che sono il manifesto del sentimento di odio e pregiudizio basato sulla “razza”.
18 febbraio
- La Stampa – Messico, il silenzio degli innocenti. Bocche cucite e sciopero della fame, la protesta dei migranti al confine col Guatemala, da mesi attendono i visti per gli USA. “Siamo stremati da questo inferno, adesso fateci passare”.
19 febbraio
- Ocean Viking – Approdata al porto di Pozzallo la nave di Sos mediterranee con a bordo 247 naufraghi salvati in cinque diversi soccorsi nel Mediterraneo.
- il manifesto – Stanno giocando un risiko pericoloso di Gian Giacomo Migone – Crisi ucraina. Le guerre, anche solo minacciate, consentono ai virtuali contendenti di giustificare una esosa spesa militare, a rafforzare i governi protagonisti in nome dell’unità nazionale, a richiamare all’ordine i propri alleati, anche contro loro interessi ben concreti
- Domani – La giornata della memoria che manca per i massacri degli italiani in Africa di Luigi Mastrodonato – Una memoria rimossa – Il 19 febbraio 1937 ad Addis Abeba due ragazzi eritrei lanciano delle bombe verso le autorità, ferendo il generale Rodolfo Graziani. Per tre giorni gli italiani devastano la capitale e le campagne, uccidendo circa 30mila etiopi.
- Agenzia Pressenza – Cosa succede in Tunisia? Intervista al ricercatore Matteo Garavoglia – Il numero negli ultimi due o tre anni è aumentato considerevolmente. Ognuno ha la sua storia personale, per partire o meno, ma a grandi linee sono giovani che cercano in Europa migliori condizioni di vita, un futuro più dignitoso rispetto a quello che avrebbero in Tunisia. Coloro che partono sono tanti, ma sono comunque una minoranza: nel 2020 le partenze sono state circa 15mila. I giovani sanno che l’Europa non è più quel “miracolo” di diversi anni fa, ma ci provano ugualmente, rimane un’occasione di cambiamento. Qui le prospettive sono davvero poche. Molti si indebitano per partire. Da qui partono anche moltissimi che provengono da altre parti dell’Africa. Dal 2019 le partenze sono proprio cresciute, la crisi è forte, si tocca con mano. C’è da dire che siamo alla seconda o terza generazione di immigrati arrivati in Europa; quindi, molti hanno un parente al di là del mare.
20 febbraio
- Avvenire – Deportati in Libia espulsi nel Sahara. I profughi sono fantasmi nel deserto ai confini con la Libia. Migranti e profughi africani e asiatici prelevati dalle carceri libiche ed espulsi nel Sahara. La loro sorte è ignota. Le espulsioni hanno riguardato anche donne e bambini. L’Onu tra il 2019 e il 2020 ha avuto notizia di oltre 7.500 espulsioni arbitrarie di migranti e richiedenti asilo.
- Avvenire – Thomas e gli schiavi di Bengasi – 20 giovani eritrei, da sette mesi schiavi in un lager libico si appellano alle Nazioni Unite per essere liberati. Non avendo i soldi per proseguire il loro viaggio verso l’Europa, sono picchiati e torturati in continuazione, le 5 ragazze abusate sistematicamente dai carcerieri. Ora rischiano l’espulsione nel deserto e destinati a sparire.
21 febbraio
- Il fatto quotidiano – La Firenze tradita e umiliata dal tappeto rosso per Minniti di Tomaso Montanari un tempo il padrone di casa era La Pira, ora Nardella; il primo requisiva gli appartamenti sfitti, il secondo sgombera
22 febbraio
- Corriere Fiorentino – Rivolta contro Minniti al Forum – don Giovanni Martini parroco di Santa Maria al Pignone, delegato della diocesi ai migranti: Minniti è stato il promotore del Memorandum che ha consegnato 82mila persone alle torture e fabbrica armi. Non può parlare di pace.
- Città Nuova – Cosa c’entra La Pira con i produttori di armi
- Avvenire – ONU per i rifugiati: Profughi respinti ai confini europei: è la normalità – La maggior parte succede alla frontiera fra Grecia e Turchia.
23 febbraio
- Avvenire – Respinti e lasciati nel limbo di Francesca Ghirardelli – La polizia greca assolda i siriani (con viso coperto) per respingere i connazionali che tentano di passare il confine turco. C’è chi resta bloccato per anni.
- Il manifesto – Al largo delle coste siciliane, soccorse e tratte in salvo dalla Guardia costiera italiana 573 persone a bordo di due pescherecci stracarichi con mare in peggioramento.
- La stampa – Bologna: cittadinanza onoraria per gli 11mila bambini che vivono a Bologna. Il sindaco: basta ipocrisie, chi nasce ed anche chi studia qui è italiano di fatto. (nota: Nardella cosa aspetta?)
- Tgr Toscana – Protesta in Santissima Annunziata e Appello delle Associazioni contro la presenza di Minniti al Forum Mediterraneo – Don Alessandro Santoro: La bandiera della pace attaccata fuori dal Comune gronda di sangue.
- Volere la luna – Firenze tradisce La Pira di Tomaso Montanari – i Convegni del Mediterraneo che Giorgio La Pira organizzò a Firenze dalla seconda metà degli anni Cinquanta erano un segno profetico: la fede nel Dio di Abramo diventava protagonista nella tessitura di una pace che univa ebrei, cristiani, musulmani in un dialogo fondato sulla dignità della persona umana, segno potente contro la volontà di potenza e la corsa agli armamenti di un mondo che sembrava marciare verso l’apocalisse nucleare. Oggi c’è Minniti. La Pira si rivolta nella sua tomba nella chiesa fiorentina di San Marco.
- Volere la luna – Firenze: migrazioni, passerelle e luoghi comuni di Lorenzo Guadagnucci – Inquieta, nel progetto fiorentino, che non vi siano cenni, nel materiale preparatorio e nell’assetto istituzionale, di una forte e precisa critica alle scelte finora compiute e alla legislazione vigente sulle migrazioni. Il timore è che il Forum si risolva in una passerella utile solo a produrre affermazioni di principio non impegnative. Inquieta anche l’ingombrante presenza di Marco Minniti fra i relatori.
BANDIERE DELLA PACE e LANTERNE VERDI
Lanciamo un appello perché tutta Firenze torni a esporre le Bandiere della Pace e le Lanterne verdi in solidarietà con i migranti.
Leggi e sottoscrivi:
il nostro Comunicato Firenze dice no a Minniti
E la nostra Lettera “Mediterraneo frontiera di Pace?” Lettera ai sindaci e ai vescovi del mediterraneo